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La morte - diceva - altro non è che un ponte verso un occhio più grande, dove un altro canto avrà inizio e dove ci sarà - oh sì! - ci sarà lo stesso freddo. Tra le pareti tappezzate di libri, tra le mura dell'essere inizia la conoscenza; è vero, un altro tipo di conoscenza. Il resto sono parentesi, silenzi, parole, fantasie, capricci, divagazioni, sincopi, piccoli eventi, fuoriusciti assieme dalla realtà di fumo, la cui memoria è ancora fresca e viva. L'orgoglio, l'umiltà e la durezza rivolti contro di te saranno i tuoi consiglieri nel vagabondare nel "più totale ignoto". Quale divinità ha liberato il suo eretico miele nel cuore del labirinto che sono io? O Signore, di chi sono io effimera carne?